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ADDIO A JULES BIANCHI, IL PILOTA DI FORMULA UNO VITTIMA DI UN INCIDENTE



Jules Bianchi non ce l'ha fatta. Il pilota francese di Formula uno, vittima di un incidente in Giappone, è morto. A darne la notizia è stata la famiglia. Aveva 25 anni. Bianchi era entrato in coma subito dopo lo schianto contro una gru sul circuito di Suzuka, lo scorso ottobre.

Il suo incidente provocò - oltre allo shock - anche molte polemiche nel mondo della Formula 1. Il pilota francese, infatti, non avrebbe "rallentato abbastanza per evitare di perdere il controllo" della sua Marussia. Questo sostenne, in 396 pagine, un rapporto stilato dal Panel della Fia che comprende anche Ross Brawn, Stefano Domenicali e il due volte iridato Emerson Fittipaldi.

Bianchi era cresciuto alla Ferrari Drivers Academy di Maranello sotto lo sguardo attento di Michael Schumacher, Luca Baldisseri, ed era uno dei piloti più amati del paddock per i suoi modi sempre gentili, garbati.

Pochi giorni fa - in un'intervista a France Info - lo sfogo del padre, Phillippe Bianchi. Parole che oggi sembrano quasi un presagio. "E’ una tortura quotidiana, insopportabile. A volte mi sembra di impazzire, è peggio che se fosse morto. Il tempo passa, ora sono meno ottimista rispetto a due-tre mesi dopo l’incidente, quando ancora avevamo modo di sperare in una svolta. Purtroppo si arriva in un momento in cui bisogna tornare con i piedi per terra e capire la situazione". E aveva aggiunto: "Siamo sicuri che si troverebbe a vivere una situazione che non gli piacerebbe, visto che una volta disse che se avesse avuto un problema simile a quello di Schumacher, per lui sarebbe stato molto difficile. Non avrebbe accettato l'idea di non essere più in grado di fare il pilota di Formula 1".

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